Come i nostri Soci più anziani ricordano, il Museo curato dalla nostra Associazione nacque per volontà dell’Ing. Sanesi, Direttore Compartimentale dal mese di novembre 1982 al mese di luglio 1985, per conservare e rendere fruibile al pubblico la mole di documenti, attrezzi e arredi recuperati per l’esposizione che si tenne alla Cittadella dei Musei di Cagliari, dal 29 giugno al 22 luglio e dall’1 al 15 settembre 1984 per celebrare il centenario delle Ferrovie in Sardegna.
Per l’occasione l’Ing. Sanesi volle fare le cose in grande e non si limitò alla ricerca di reperti autentici, ma volle aggiungere qualcosa che desse un tocco personale e una soddisfazione al suo ruolo.
Progettò e fece realizzare il modello della locomotiva a vapore “Amsicora” in ottone, fornendo i disegni e il modello delle ruote al personale dell’Officina del D.L. di Cagliari e fece realizzare, memore del suo passato di Ufficiale di Complemento dell’Esercito Italiano, il “Crest” del Compartimento di Cagliari, a imitazione di quello dei Reparti Militari. Entrambi questi oggetti sono presenti all’interno del Museo Ferroviario.
C’è un'altra realizzazione, collegata alle celebrazioni del centenario delle ferrovie in Sardegna, che non è presente all’interno dei locali del Museo pur facendone parte a pieno titolo e si tratta dell’altare posto all’interno della Cappella della stazione di Cagliari.
Il manufatto, nelle intenzioni dell’ideatore, doveva rappresentare un momento di unità tra le componenti il mondo ferroviario sardo, le Ferrovie dello Stato (ex Reali) e le Ferrovie Complementari, dinanzi alla divinità e la dedica alla Madonna di Bonaria e a Sant’Efisio era il logico suggello della territorialità e specificità delle due realtà.
L’altare (vedi foto 1) è costituito da un piano in granito sardo sorretto da due ruote di locomotiva, quella destra, guardando l’altare, delle Ferrovie dello Stato e quella a sinistra donata per l’occasione dalla Direzione delle ferrovie Complementari della Sardegna.
Sul lato rivolto ai fedeli l’altare reca la scritta “ADIUVA NOS DOMINE TRANSFERRE GENTES” (Aiutaci, o Signore, a trasportare le persone) con ai lati la data “1983”
L’opera ha presentato un piccolo problema di quote, legato alle diverse dimensioni delle ruote, ma appare massiccio e solenne nella sua imponente semplicità.
Nella ruota a destra, (vedi foto 2) è impressa la scritta
“SACELLUM HOC DEI PARAE VIRGINI BONARIAE ET SANCTO EPHISIO DICATUM AUXILIO OPIFICUM CALARITANAE OFFICINAE.
ANTONIUS SANESI FLORENTINUS SARDINIAE VIAE FERRATAE CAPUT MAGISTER CALARI A.D. MCMLXXXIII CURAVIT”
(Questo sacrario è dedicato alla Vergine Maria e a Sant’Efisio tramite l’aiuto del lavoro delle Officine di Cagliari.
Antonio Sanesi, fiorentino, Capo Mastro delle strade Ferrate Sarde nell’anno 1983 curò)
Furono interpellati diversi latinisti esperti ma non si trovò una traduzione letterale per la carica di “Direttore Compartimentale delle Ferrovie dello Stato” e si optò per la simile, ma altrettanto dignitosa, “Viae Ferratae Caput Magister”.
Sulla ruota di sinistra, guardando l’altare, è impressa la scritta “ASSE DI LOCOMOTIVA DONATO DALLE FERROVIE COMPLEMENTARI SARDE” (vedi foto 3)
Riteniamo che, in conseguenza di quanto narrato, l’altare posto nella Cappella della stazione di Cagliari in quanto costruito in seguito ad un medesimo progetto celebrativo sia da considerarsi parte integrante del Museo Ferroviario e che le Società R.F.I. e Trenitalia debbano riconoscere nei fatti tale circostanza.
Claudio MARCELLO